È romagnolo e si chiama Primo. Questo mi è bastato per capire che l’universo si era messo in moto per mandarmi un messaggio ben chiaro, senza ombra di dubbio doveva essere lui il gin con il quale avrei inaugurato questa “guida galattica per autostappisti”.
Ebbene si ragazzi, ci troviamo nell’entroterra romagnolo, nella culla delle balere, della piadina e dei cappelletti. La nostra storia inizia a Cesena o Ziséna, a pochi km dal mare e dalla patria del Grande Artusi e non lo dico perchè io sono di Forlimpopoli, lo specifico perchè era davvero un bomberino da sfondamento, e non si poteva non menzionare. Ma torniamo a Cesena perchè è proprio qui che è stato concepito, pochi anni fa, il “Gin Primo”, chiamato così per la tradizione romagnola di dare al primogenito il nome Primo. L’ideatore dietro questo progetto si chiama Federico Lugaresi. Appassionato di gin fin da ragazzo, decise di aprire un suo locale chiamato Cené in una viuzza del centro storico di Cesena, dove serviva vino, crostoni, e dove girava parecchia passerina se non ricordo male, e proprio nel suo locale che grazie alla passione per questa acquavite decise di iniziare a proporre diverse tipologie di gin alla propria clientela fino ad arrivare a coronare un sogno, creare il proprio Gin. Prese su baracca e burattini e carico come il Giappone si armò di determinazione e coraggio andando a proporre il suo progetto di creare un gin totalmente romagnolo all’Antica Distilleria Quaglia. L’idea era quella di creare un gin che portasse con se i profumi e i ricordi della Romagna. L’azienda lo accolse subito in maniera positiva e iniziarono a lavorarci insieme. Dopo numerose prove erano riusciti ad ufficializzare le quattro botaniche (interamente romagnole) che sono attualmente presenti nel gin , Santolina Cenere, Erba Luigia ( per dare un sferzata di agrumi), Lavanda e Ginepro (mixato al toscano). Arrivati a questo punto mancava solo la ciliegina sulla torta, ci voleva qualcosa che lo caratterizzasse a fondo, la piadina si scioglieva con l’alcool, i cappelletti lasciavano un retrogusto di uova, ma ad un certo punto il colpo di genio, una giocata che neanche Pirlo in piena forma fisica dopo un pranzo a base di bresaola e rucolina: “e se ci mettessimo il sale?” E qui l’asso di briscole dopo diversi tentativi riuscirono a trovare l’equilibrio perfetto creando così un inimitabile gin romagnolo, l’unico al mondo che utilizza il sale, se non altro quello marino integrale di Cervia. Un fantastico Gin Concepito a Cesena e partorito a Castel Nuovo Don Bosco, come disse il mastro distillatore appena tirò fuori il gin dall’alambicco: è tutto suo padre!! Per questo il Gin Primo si afferma un gin romagnolo al 100% !! Dato il grande successo Federico decise di vendere il locale per dedicarsi interamente al suo sogno… Oggi grazie alla continua voglia di sperimentare sono entrati a far parte della famiglia altri due progetti molto interessanti, Bianchina ( l’acqua tonica ) e Miscela al 30 ( amaro alle erbe ) che avremo sicuramente modo di vedere più avanti.