SANT’AGATA di Paltrinieri

Scrivo il mio primo articolo, inizio a pensare a quale potrebbe essere il soggetto. Scorro in testa le bottiglie che ricordo con più affetto, ripenso alle persone, penso ad un perché.

Poi mi viene un lampo di genio, voglio scrivere un articolo da vero Braveheart – Cuore Impavido! Si sa, in Italia, dal nord al sud, il campanilismo scorre forte nelle vene. Emilia vs Romagna è la nostra Civil War.

Io invece voglio andare contro-corrente. Un fiero romagnolo, scrive un articolo sul Lambrusco. Sì, hai capito bene, il vitigno simbolo dell’Emilia! Di questo vino, prima di versarlo nel bicchiere, mi piace immaginarlo come un guerriero, che da anni lotta contro continue discriminazioni (dovute probabilmente alla versione “amabile”, che fa molto anni ’80).

I responsabili di questo mio coming-out sono la famiglia Paltrinieri, di Sorbara (MO). Era il novembre 2018 quando abbiamo visitato la loro cantina. Persone solari e sincere Barbara e Alberto, come il Sant’Agata, il loro Lambrusco di Sorbara DOC in purezza. Un vino secco, che presenta nel bicchiere un colore rosso brillante e in bocca regala frutto e acidità. Per me, che sono cintura nera di taglio-e-assaggio di salumi, questo è il complice perfetto.

Insomma, dopo aver letto questo articolo, che probabilmente non ha ne testa ne coda (capiscimi, è il primo della mia vita!), spero di averti incuriosito, e magari davanti al prossimo tagliere di affettati, chiedendolo a bassa voce al cameriere, ordina un Lambrusco.

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A Presto

www.cantinapaltrinieri.it